software umanitario
Posted by franco carlini su 21 giugno, 2007
P2P per gestire i soccorsi
Serena Patierno
Due studenti americani stanno mettendo a punto un sistema peer to peer di coordinamento delle risorse e degli aiuti umanitari destinati alle vittime dei disastri naturali. L’idea è nata dopo aver assistito alle vicende legate ai soccorsi per l’uragano Katrina . Il sistema, battezzato iCare («a me importa») dovrebbe facilitare la distribuzione intelligente delle risorse, per evitare l’imbarazzante consegna di prodotti sbagliati a persone sbagliate. Il sistema consente ai sopravvissuti di specificare facilmente le proprie richieste – non solo via computer ma anche via sms – dando ai soccorritori l’opportunità di individuare con precisione di che cosa hanno più bisogno. iCare riceve le richieste e le smista all’organizzazione umanitaria più appropriata, così accorciando drasticamente i tempi. Il software, inoltre, permette di pianificare meglio la distribuzione fisica e la logistica, e quindi lo spazio nei camion che trasferiscono le merci. Infine, c’è un terzo fattore da non trascurare: le persone, a quanto pare, sono sempre ben disposte alla solidarietà ma preferiscono farsi carico di elargire oggetti più che denaro; iCare offre a ogni singolo cittadino una concreta opportunità di soddisfare questa preferenza. L’idea è venuta a Ephrat Bitton e Anand Kulkarni, due dottorandi all’università di Berkeley, vedendo come, durante Katrina, nell’agosto del 2005, il mancato coordinamento delle forze fece danni evidenti. I due sperano adesso che iCare abbia successo in quanto il suo corretto funzionamento dipende in larga misura dal numero di persone disposte a frequentarlo. Ma l’ottimismo regna: è lo stesso Kulkarni a dichiarare alla Bbc che «il desiderio di aiutare le vittime dei disastri naturali è sempre grande nelle persone. Hanno solo bisogno di un buon metodo per trasformare il desiderio i qualcosa di tangibile».
Rispondi