editoriale / Fateci pagare con il telefonino
Posted by franco carlini su 30 novembre, 2006
Franco Carlini
Tutti ad auspicare la liberalizzazione dei mercati, purché siano quelli altrui. Farà parte della legittima difesa di legittimi interessi, ma forse ha ragione Prodi a dire che si tratta di un sistema impazzito e senza visione del futuro. Nella pagina a fianco si racconta come un paese abbastanza moderno, ma relativamente povero, il Sud Africa, abbia realizzato la possibilità per i suoi cittadini di fare versamenti bancari da un conto all’altro via cellulare. I prezzi sono inferiori a quelli di agenzia e ciò è molto ragionevole, dato che i costi informatici sono inferiori a quelli delle operazioni di sportello. In Italia, e in genere nei paesi ricchi, questa possibilità non esiste e i servizi online di molte banche costano quanto quelli di agenzia, con l’aggiunta di un canone Internet. Significa che le banche guadagnano due volte: la prima incassando tutti i risparmi così ottenuti (il lavoro degli impiegati lo fanno i clienti) e la seconda facendo pagare loro questa «comodità». Uno spiraglio al riguardo, ma assai timido, è stato aperto di recente dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nel corso della giornata del risparmio del 31 ottobre, parlando di nuove forme di pagamento non bancarie e di nuovi soggetti: «occorrerà tornare a esaminare la disciplina delle riserve di attività in materia di moneta elettronica e di incasso e trasferimento fondi». Certamente l’uso delle carte di credito cresce e ormai diverse organizzazioni le offrono dalle Coop alla catena Fnac, ma si ricorderà la strenua guerra che le banche, unite come un sol sportello, hanno fatto alle Poste italiane al momento del lancio del Bancoposta. Così come andranno ricordati gli accordi collusivi, grazie ai quali il rifornimento di carburante con carta di credito subisce ai distributori una gabella di 0,77 euro, indipendentemente dai litri erogati. Quanto al pagamento via cellulare, esso è tecnicamente più che possibile; adesso in alcune città, grazie ad accordi stipulati da Tim e Vodafone con i comuni, magari si paga il posteggio o il bus con un Sms, ma ben di più sarebbe possibile con il denaro elettronico, in tutte le sue forme e varianti. Chi lo ostacola sono ancora una volta i grandi circuiti dominati da Visa e Mastercard, che mentre continuano a emettere carte insicure, contemporaneamente tengono alla larga, con robuste azioni di lobby, ogni iniziativa che possa entrare nel loro terreno.
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